giovedì 2 febbraio 2012

Amo leggere i titoli dei giornali

C'è sempre stato un detto per gli italiani a livello calcistico : "L'Italia è un paese con 60 milioni di allenatori". Una volta era sicuramente il bar il classico luogo di ritrovo dove andare a insultare le scelte effettuate dal mister e proporre le proprie che sicuramente avrebbero fatto vincere la squadra. Con l'avanzare della tecnologia il bar è stato sostituito da internet, in particolare da forum(non il programma su rete quattro) e Facebook. Ognuno dice la propria e crede che quello che dice sia giusto.
Questo comportamento non è limitato solo al mondo sportivo, ahimè, ma coinvolge tutti i campi. Uno dice la propria in base alla moda attuale, che sia economia,politica, cronaca etc. etc.

Ma da cosa nasce questo post? Se dovessi partire dal principio probabilmente incomincerei raccontandovi la Genesi. Visto che un lettore medio si limita a leggere il titolo della notizia e solo una piccola parte legge le prime 10 righe, per valutare se l'articolo vale o meno la pena di essere letto, meglio evitare.

Incominciamo dalla frase detta dal presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, ieri sera a Matrix. 

"..i giovani si devono abituare a non avere un posto fisso per tutta la vita. Diciamoci la verità, che monotonia avere un posto fisso per tutta la vita.." 

Da quando mi sono alzato stamattina ho avuto la bacheca invasa da miriadi di commenti sulle parole pronunciate ieri sera. Ovviamente erano tutte critiche nei suoi confronti e sul fatto che fosse anche senatore a vita. Naturalmente già prima di pranzo erano comparse le immancabili vignette di facebook che ironizzavano e "descrivevano" queste parole.

Siamo onesti. Viviamo in un periodo di crisi, che sia vera, fittizia, indotta o morale, non ci importa, la crisi c'è. In tempi di crisi bisogna fare sacrifici. Il contratto "a tempo indeterminato" voleva dire tranquillità economica e mentale dopo i sacrifici fatti. Nessuno in Italia pensava di essere licenziato dopo aver siglato un contratto del genere. Era una sicurezza. Poteva essere la base solida per incominciare a costruire una famiglia. E ora? Ora il signor Monti vuole eliminare questa sicurezza. Una delle poche che sembravano rimaste a noi poveri cittadini. Sicuramente se dovessi dire se queste parole siano un bene o un male direi sicuramente che sono un male. Ma sono un male necessario oppure ci potrebbero essere altre manovre per risollevarsi dalla crisi senza andare a toccare l'articolo 18 dello statuto del lavoro? Intanto vi darò una notiziona, non è che modificando l'articolo 18 i datori di lavoro potranno licenziare se gli prude il culo. Questo articolo dice come gestire i casi di licenziamenti illegittimi. 
Al di là questo. Io devo ancora incominciare a dare il mio contributo allo stato e se incominciassi nel 2012 andrò in pensione nel 2058, ovviamente cambieranno nuovamente le leggi e sarà ancora posticipata questa data. A me inquieta fare per 46 anni lo stesso identico lavoro, sono sicuro che è solo una mia questione personale e molti di voi invece non la penseranno come me. 




Ma per quale motivo "facilitare" i licenziamenti? Paradossalmente per facilitare le assunzioni. Non so se vi è arrivata la notizia che il 30 % dei giovani è disoccupata e quindi c'è qualcosa che non quadra nel sistema odierno. Più facile si licenzia più facilmente si creano nuovi posti per assumere a patto che i licenziamenti servano a tale scopo. E quelli che sono diventati disoccupati? Troveranno lavoro in un altra azienda/compagnia/settore che ha fatto lo stesso giochino. Assurdo? Sicuramente un po' lo è, ma paesi come gli Stati Uniti(non solo) da anni hanno questa politica. Tutti avranno letto gli articoli dei giornali di qualche anno fa in cui dicevano che migliaia di persone sono state licenziate a causa della crisi del settore automobilistico. Ma naturalmente i giornali non scrivono che oltre l'80 % dei licenziati ora ha un nuovo impiego, ovviamente non fa notizia, meglio parlare solo delle cose brutte (ma questo è un altro discorso). 

Ma tutto questo spiega semplicemente come ho capito la storiella raccontata da Monti, non c'entra con il  discorso iniziale. 
Perché ci ostiniamo a leggere i titoli dei giornali e a commentare la situazione politico/economica mondiale solo su questi? Perché non facciamo un po' più di auto-informazione e cerchiamo di approfondire o spiegare le notizie? Ci limitiamo a leggere due righe di un giornale o addirittura un vignetta di un post di facebook e pensiamo di avere il diritto di criticare. Il diritto ce l'avete ma lo fate a sproposito a mio avviso.




Il governo Monti sta avendo una caratteristica interessante. Viene criticato trasversalmente da tutti i pensieri politici, dalla destra alla sinistra. Ma chi volevamo al governo? Un Monti che non avrebbe aumentato le tasse nonostante la crisi economica del nostro paese? Sarebbe stato bello ma era un periodo, in cui l'Europa da un parte, le agenzie di rating dall'altra, facevano pressioni all'Italia per far riavviare l'economia del paese. Considerando che le preoccupazioni dell'ultimo anno del governo Berlusconi (ma anche altri anni) erano altre le manovre fatte non hanno aiutato molto. Ma cosa sarebbe dovuto esserci al suo posto? Elezioni o governo tecnico?
Io sono stato molto combattuto da questa domanda in questi mesi e alla fine penso che il governo tecnico sia stata la scelta migliore. Per quale motivo? Perché era necessario un governo che facesse scelte impopolari. Tasse, pensioni, privileggi.Sono tutti argomenti caldissimi che se trattati impopolarmente avrebbe impedito la ri-elezione per un nuovo governo e per questo motivo che sono a favore di un governo tecnico. Loro non devono essere eletti alla fine del mandato, non rappresentano un partito o idee. Il loro scopo era quello di prendere più soldi possibili da tutti e fare manovre per far ripartire l'economia. 

Naturalmente tutti si domanderanno? Ma perché ha aumentato le tasse ai poveri cittadini e non toglie privilegi alla classe politica? Principalmente perché non è una dittatura. C'è un parlamento e un senato, "votato" dal popolo, in mezzo. In cui sia i rappresentati di PD e di PDL non hanno molta voglia di farsi abbassare gli stipendi, quindi il governo per farsi accettare le proprie manovre non deve toccare i privilegi dei politici. Compromesso che deve essere fatto se vogliamo che continuino a fare queste leggi contro di noi ma allo stesso tempo per noi. 
Prendere i soldi al ceto basso/medio è più facile poiché NOI siamo di più e inoltre i politici, essendo ricconi, vogliono tutelarsi e non vogliono spendere più soldi in tasse per la terza casa o per il proprio SUV.
Sta a noi decidere chi votare nel 2013 e votare, persone che pensano più ai cittadini e a loro bene piuttosto che a se stessi, in quel caso benvenuti nel mondo di Utopya!

3 commenti:

  1. Non sono d'accordo mi dispiace. Sono uno di quelli che probabilmente ti ha "invaso" la bacheca con commenti sulla frase di Monti. Il motivo di tante critiche? Ho trovato quella frase quanto mai superficiale ed irrealistica in confronto alla grave situazione in cui siamo e mi ha fatto rabbia.
    Ti spiego velocemente il perchè...
    La maggior parte dei giovani della nostra età non è ancora entrata nel mondo del lavoro, ma può comunque sperimentare la miseria portata da questa crisi attraverso le difficoltà affrontate dai propri genitori o più in generale i problemi della propria famiglia.
    Le modifiche dell'articolo 18 sono solo l'ultimo di una serie di provvedimenti (mi riferisco anche al governo precedente) che incentivano quello che è il precariato e lo sfruttamento in nome di una fantomatica "flessibilità" del lavoro. Il meccanismo che si sta creando fa sì che ad un datore di lavoro convenga licenziare i propri dipendenti fissi per poi offrire solo contratti a tempo determinato, che ovviamente (tra le altre cose) comportano meno tutele ed uno stipendio minore (con tutte le tasse che ci sono, un dipendente costa in media il doppio del proprio stipendio a chi gli lo deve pagare). In questo modo un giovane, tra stage, contratti a progetto e vari, non avrà mai modo di progettare un futuro, che sia comprare una casa, mettere su famiglia o altro, ma sarà piuttosto costretto ad andare di lavoro in lavoro accettando qualsiasi condizione (o ricatto) gli venga imposto. E chi non trova un impiego se ne starà a casa a pesare sui risparmi di famiglia, come un "bamboccione", oppure accetterà di lavorare in nero. Tutto questo mentre la generazione di 40-50-60enni (i genitori) che all'improvviso viene sbattuta fuori dal mondo del lavoro non ha più uno spazio sul mercato nè possibilità di arrivare alla pensione, mentre il mutuo da pagare e la famiglia da mantenere restano.
    Questo è lo scenario attuale e a me non piace. Tra l'altro non citerei gli Stati Uniti, che sono più vicini alla Cina che a noi per certi versi: là, ad esempio, una donna incinta non ha tutele.
    Poi vorrei aggiungere una cosa: mentre non ho capito dove hai trovato che "che oltre l'80 % dei licenziati ora ha un nuovo impiego", la stima al 30% della disoccupazione giovanile è sicuramente al ribasso, in quanto non conta tutti quei giovani che non cercano impiego, perchè pur di guadagnare qualcosa (o di guadagnare di più) lavorano in nero, risultando quindi invisibili a queste statistiche.
    A mio parere, non si tratta di leggere o no i giornali e gli articoli, ormai questa realtà è possibile conoscerla anche solo guardandoci intorno. E poi, chiunque sia annoiato dal proprio lavoro non è costretto a continuarlo per 40anni ma può tranquillamente licenziarsi. Dubito che il governo voglia solo combattere la monotonia.

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    1. Il mio è un blog, e quello che esprimo non è altro che un parere personale e giustamente tu ne esprimi un tuo. Se tutti la pensassimo uguale sarebbe tutto molto più noioso.
      Innanzitutto non si vuole eliminare il concetto di contratto a tempo indeterminato.
      Sostanzialmente il problema è il sistema attuale, ma non solo dal punto di vista del lavoratore ma anche del datore del lavoro. Bisogna vederla da entrambi i lati altrimenti è stupido fare una legge. Assumere giovani come co.co.pro. oppure come stagista conviene rispetto ad assunzioni con contratto a tempo indeterminato. Ma in teoria secondo la nuova manovra di Monti, ci dovrebbero essere benefici fiscali per quelli che assumono a contratto a tempo indeterminato dei giovani(ancora più vantaggi se è una donna). Bisogna smuovere il mercato del lavoro perché è chiaro che c'è uno stallo. Ma come bisogna fare? Impediamo alle aziende di fare contratti a progetto o di assumere personale come stagisti? In questo periodo pensi che tutte le aziende si possano permettere di assumere gente direttamente a tempo indeterminato? Ovvio che no.
      La gente non compra e sia il settore secondario sia quello terziario in Italia non stanno passando un bel periodo e la liquidità manca.
      Questa è sicuramente una giustificazione per grosse aziende che assumono laureati come semplici stagisti o peggio con contratto a tempo determinato facendoli lavorare oltre 40 ore settimanali per uno stipendio da cassiere.
      A mio avviso uno dei più grossi problemi del settore dell'industria è il rapporto tra stipendio operaio base e stipendio padrone. Una volta era circa 1 a 20(ai tempi di Olivetti) e oggi è 1 a 300(e.g. con Marchionne). Possiamo fare qualcosa per impedirlo? Io no ma neanche Monti se vorrebbe potrebbe farlo. Troppo vincolato da una casta politica troppo legata all'imprenditoria italiana.
      Quindi?? Le soluzioni quali potrebbero essere oggi giorno? Io a parte liberalizzare il mercato del lavoro non ne vedo. Se tu hai idee per migliorare la situazione odierna mi farebbe piacere conoscerle. Sono sempre pronto a cambiare mentalità.

      Sicuramente gli USA hanno un problema di maschilismo e razzismo, perché qua non c'è? Questo però non gli impedisce di avere un buon mercato del lavoro. Essere licenziati dopo 30 anni per loro non è la fine della propria vita come potrebbe essere qua.
      Per quanto riguarda il dato sugli Usa l'ho letto in un articolo di giornale qualche mese fa sul sole 24 ore. Ahimè non mi ricordo la data. Però se guardi le statistiche online la disoccupazione americana e diminuita di 1 punto percentuale dalla crisi del 2009 del settore automobilistico & co.

      Il discorso del lavoro in nero farebbe aprire un articolo interno ex novo, un sacco di gente lavora totalmente in nero e un sacco di denaro circola in nero però bisogna basarsi sui dati disponibili.

      La gente vede quello che vuole vedere. Uno può vedere la crisi e uno può vedere che deve prenotare il ristorante anche al Martedì sera altrimenti non trova un tavolo. Non basta guardarsi attorno, bisogna leggere giornali blog del tuo pensiero e del pensiero opposto al tuo. Solo in quel modo la gente può farsi quadro, seppur minimo, di quello che VAGAMENTE sta succedendo. Ahimè molti leggono solo il titolo di un articolo di un giornale che vuole fare solo un po' di strumentalizzazione poiché si vende di più rispetto a spiegare cosa ha detto alla trasmissione per filo e per segno. Quando vedo gente che si imbestialisce, senza un motivo valido, se non per il fatto che ha visto una vignetta su facebook che diceva che metteranno le tasse sui cani, beh in quel caso mi incazzo e non poco, l'articolo era rivolto a questa gente non a chi pensa un minimo prima di parlare. :)

      In ogni caso saluti e grazie per il commento

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  2. Concordo pienamente con il punto di vista del Blogger-Mous. L'Italia è famosa per avere uno dei mercati del lavoro più ingessati del mondo occidentale.Penso che i tempi del posto fisso e assicurato a vita siano finiti.Volenti o nolenti ci ritroviamo in un economia globalizzata, e come nella savana l'animale più lento finirà per essere divorato dai predatori più veloci.L'Asia cresce a ritmi vertiginosi.La gente lì ha ''fame'', la stessa fame che gli italiani hanno avuto nell'immediato dopoguerra e che (guarda caso) ha coinciso con il periodo più produttivo dell'economia dello stivale.Ma il prolungato benessere ha offuscato tutto quanto.Le nuove generazioni vengono su a suon di playstation e pappa pronta dalla mamma.Apriamo gli occhi ragazzi perché qua si preparano tempi duri e se non vogliamo soccombere io incomincerei a rimboccarmi le maniche.
    Saluti.

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